Dalla fiaba di Gabrielle Suzanne Barbot de Villeneuve.
Scritto e diretto da Antonio Tancredi. Con Francesca Giacardi e Maria Teresa Giachetta. Scene e costumi Valentina Albino. Movimenti di scena Cristiano Fabbri. Tecnica Arianna Salerno. Produzione Cattivi Maestri Teatro.


Può una ragazza giovane, bella e gentile innamorarsi di un orso? Solo nelle fiabe si possono sentire storie simili. Ed è quello che succede a Bella, figlia di un pellicciaio. Una sera un Orso si ritrova davanti alle vetrine del negozio del padre di Bella. Si ferma a guardare le pellicce appese, così simili alla sua. Il suo pianto disperato richiama l'attenzione di Bella e di sua sorella che, insieme, si prenderanno cura di Orso. Da quella sera le vite di Bella e Orso, e anche della sorella, non saranno più le stesse. Quell'incontro li cambierà per sempre. Quando Orso verrà allontanato dal padre e venduto all'uomo del circo, Bella deciderà di staccarsi dalla casa del padre e, insieme alla sorella, di fuggire alla ricerca dell'amato. E proprio durante questo viaggio Bella scoprirà in sè un'altra Bella, una Bella meno umana e più simile a un'Orsa, capace di riconoscere he niente la disseta come l'acqua, niente l'accarezza come l'aria, niente la rende forte come gli alberi. Una Bella un po' più simile a un'Orsa selvatica. Ma anche Orso andrà incontro, per amore, a una trasformazione. Anche lui sarà meno orso e un po' più umano, perché l'amore può tutto e il contrario di tutto.

NOTE DI REGIA
Il racconto di Moravia, a cui ci siano ispirati, affida all'amore la trasformazione di Bella e Orso. Due esseri apparentemente così diversi, così lontani.
Nella nostra versione, l'incontro con Orso non fa altro che rafforzare in Bella un cambiamento e un sentire diverso. Bella non intende seguire quelle che sono le indicazioni di un padre che esalta, davanti ai pretendenti, le proprie figlie come se dovesse vendere le sue pellicce. Non è questo che vuole e desidera. E anche se non sa quale strada percorrerà, dove andrà e quale sarà il suo destino, non lo vede tra le mura di casa.
Bella è selvatica prima ancora di incontrare il selvatico. La scoperta di essere altro non è che il riconoscimento di qualcosa che già c'era.
Il viaggio lo renderà solo più evidente a Bella e alla sorella. Un viaggio che è un ritorno al selvatico, come natura originaria e rigenerante.
Accanto a sé, confidente e testimone, Bella avrà la sorella. 
Sarà lei ad accompagnarla nel suo viaggio e a spingerla ad andare fino in fondo, a raggiungere Orso, anche se questo vorrà dire separarsi.
La sorella, personaggio inesistente nel racconto di Moravia, diventa nella nostra messinscena una presenza necessaria, un ponte tra gli spettatori e Bella, tra la fiaba e la realtà che comincia sotto il palco. Forse, non sceglierà mai di seguire Bella, ma sa che quelle orme sono anche per lei. Quel viaggio, l'esperienza fatta insieme, così come quella di assistere ad uno spettacolo, leggere un libro o ascoltare una fiaba, lasceranno in lei delle tracce che segneranno la sua vita, per cui non potrà più tornare indietro.
Bella e Bestia non è solo una storia sull'amore e sulla sua forza che trasforma, ma anche sulla ricerca di una forma in cui sentirci a nostro agio, che ci faccia sentire liberi e in comunione con quello che ci circonda.

FASCIA D'ETA': dai 4 anni
DURATA: 45 minuti
GENERE: Teatro d'attore


Lo spettacolo ha debuttato il 4 marzo 2023.


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